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Oro: quotazioni a 1.300 dollari, pesa incertezza del piano Trump


Riprende la corsa dell’oro che tocca nuovamente i 1.300 dollari l’oncia nel fine settimana. Era dallo scorso mese di novembre che il metallo prezioso non raggiungeva tali livelli. Tra i motivi che hanno spinto, nelle ultime sedute, al rialzo delle quotazioni, le notizie provenienti dagli Usa, fra cui principalmente l’incertezza sull’attuazione del piano economico di Donald Trump e gli ultimi dati contenuti nei verbali della riunione dello scorso luglio della Federal Reserve.

Oro: quotazioni ai massimi da novembre 2016

Era dallo scorso mese di novembre che non si registravano le quotazioni dell’oro al di sopra dei 1.300 dollari l’oncia al New York Mercantile Exchange.
Riprende dunque la corsa del metallo giallo sui mercati, sostenuta dalle crescenti preoccupazioni degli investitori con riguardo all’agenda economica annunciata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ma che si teme non venga rispettata.

Crescono i timori degli osservatori internazionali al riguardo, preoccupati dalla situazione di stallo, economica e politica, che potrebbe generare negli Usa.

Oro: prezzi e stime

Un bene rifugio le cui quotazioni sono spinte al rialzo non soltanto dall’incertezza sulle politiche economiche di Trump ma anche dai documenti ufficiali diffusi nei giorni scorsi sul meeting della Federal Reserve, tenutasi lo scorso mese di luglio.

Dai verbali della Fed è emerso che la banca centrale americana risulta essere indecisa in merito ai tempi per quanto concerne il prossimo aumento dei tassi.

Da tale incertezza scaturisce la spinta al ribasso sui mercati forex dei prezzi del dollaro e la contemporanea crescita delle quotazioni dell’oro.

Gli analisti prevedono che il rally dell’oro sia destinato a proseguire anche nelle prossime sedute, evidenziando che dal mese di luglio ad oggi è stato registrato un guadagno superiore al 7 per cento. Da inizio anno la crescita del metallo giallo è di circa il 13 per cento.

Gli esperti ritengono inoltre che l’acuirsi delle tensioni geopolitiche sarà uno dei principali motivi che spingeranno gli investitori a puntare nuovamente sul bene rifugio per eccellenza, come ciclicamente avviene in questi casi.

I contrasti sempre più aspri tra Usa e Corea del Nord, a cui si sono aggiunti gli ultimi attentati di Barcellona, sono infatti ulteriori motivi che inducono verso un nuovo rialzo dei prezzi.

L’impennata delle quotazioni dell’oro si sono registrate in chiusura di seduta nello scorso fine settimana mentre al momento i prezzi del metallo giallo ritracciano sui mercati internazionali e scendono a circa 1288 dollari l’oncia.

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