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Petrolio sulla soglia dei 35 dollari

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Il Petrolio continua a toccare bacini sempre più bassi, e adesso la situazione è abbastanza critica.

Il petrolio greggio non è nemmeno riuscito a prendere una pausa mentre continuava a scendere anche nella sessione asiatica. Questo mattina il petrolio è crollato giù di 15 centesimi a 34,80 mentre il petrolio Brent è salito a 37,11 guadagnando 21 centesimi. Lo spread è lentamente salito, vicino al prezzo di 2,50 dollari dopo il suo arrivo a meno di 1 dollaro all’inizio di questa settimana. I futures del greggio sono scesi dopo i nuovi segnali degli inventari delle costruzioni e l’aumento del tasso d’interesse da parte della Federal Reserve durante questa settimana, ha mantenuto i prezzi sotto pressione in mezzo a un eccesso globale di petrolio che non mostra alcun segno di cedimento.

Il WTI è andato al ribasso di ben 60 centesimi dal minimo raggiunto durante la crisi finanziaria globale nel dicembre 2008, mentre il Brent è in calo di 70 centesimi al largo del suo massimo dello stesso mese. La società di market intelligence Genscape ha registrato un aumento delle scorte di 1,4 milioni di barili a Cushing, Oklahoma, per i future WTI.

Queste news sono state rese ufficiali dopo che la US Energy Information Administration (EIA) ha affermato che le scorte di greggio negli Stati Uniti sono aumentate di 4,8 milioni di barili la scorsa settimana, rispetto alle aspettative degli analisti per un pareggio.

L’OPEC ha detto che mentre le scorte OCSE e non OCSE sono ora ben al di sopra della media di cinque anni, non potrà frenare i livelli di produzione che hanno avuto una media di oltre 31 milioni di barili al giorno nel corso degli ultimi sei mesi. Un dollaro più forte ha pesato sui prezzi del petrolio di quest’anno, rendendo la merce in dollari più caro per gli acquirenti che utilizzano le valute estere.

L’OPEC è in preda ad una profonda divisione tra due fazioni, una che è guidata dalla nazione che è maggiore produttrice di petrolio, ovvero l’Arabia Saudita e i suoi ricchi alleati nel Golfo che possono produrre petrolio a buon mercato; e un altro guidato dalla Nigeria, Venezuela e altri paesi che hanno bisogno di prezzi più alti per alimentare le loro economie. Invece di arginare l’approvvigionamento di petrolio e di aumentare i prezzi, l’OPEC è stato piuttosto aggressivo per produrre più petrolio, in quanto mirava a riconquistare la sua quota di mercato.

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