È un cambiamento che dimostra appieno l’evoluzione dei tempi quello messo in piedi dalla banca con sede in Piazza Gae Aulenti a Milano. Unicredit ha infatti scelto di introdurre la lingua cinese in tutte le postazioni bancomat e nei totem di servizio al pubblico in Emilia Romagna. Scelta come regione campione, molto probabilmente per l’elevato numero di correntisti che arrivano dal paese asiatico, l’Emilia Romagna ha visto adottare il cinese fra le opzioni di multilingua disponibili nei bancomat del circuito, surclassando la classica e ormai limitata funzione di cambio lingua dall’italiano all’inglese.
Si tratta della prima banca con un servizio così preciso dedicato alla popolazione cinese residente nel paese e, nei prossimi mesi, il servizio verrà esteso anche ad altre lingue. Del resto la multiculturalità dell’Emilia Romagna si può riflettere anche in molte altre regioni d’Italia, dove gli immigrati hanno la necessità di poter disporre del servizio di traduzione, in un sistema così delicato e spesso poco comprensibile come i bancomat e i totem dedicati ai clienti.
Unicredit : andamento in Borsa
L’Emilia Romagna è un caso particolare, che ha visto parlare cinese 667 bancomat e 211 totem multifunzione, nonché 41 casse veloci. Sono infatti 33mila i cittadini cinesi residenti in zona e importante è l’interscambio fra Italia e Cina che qui ha il suo fulcro. La regione ha infatti esportato nel 2016 prodotti per un valore di 732 milioni di euro circa, segnando un aumento percentuale del +1.9% e nello stesso periodo ha impostato beni cinesi per circa 1.6 miliardi di euro.
È quindi comprensibile che i cittadini cinesi residenti in Italia e il volume di affari in entrata e in uscita possano giustificare l’adozione di un traduttore interno, di un servizio che permette di agevolare la comprensione delle manovre bancarie e di alleggerire la vita dei cinesi che, ogni giorno, si trovano a fare i conti con le transazioni bancarie in Italia.