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Dollaro, nuove previsioni ribassiste 2019

Nel 2019 una serie di fattori influiranno sulle quotazioni del dollaro. Gli squilibri commerciali, la crescita del deficit Usa, i contrasti tra Trump ed i democratici porterà ad una instabilità politica che incideranno negativamente sui prezzi del biglietto verde. Anche gli analisti di Morgan Stanley prevedono una flessione di valore per la moneta a stelle e strisce nei mesi a venire.

Economia Usa in rallentamento

Il prossimo anno una serie di fattori influiranno sulle quotazioni del dollaro. Le dispute interne tra il presidente Trump e la camera dei democratici, l’atteso aumento del deficit pubblico e l’inasprimento degli squilibri commerciali renderanno più debole il biglietto verde rispetto al paniere delle principali valute.

Gli esperti ritengono che il programmato incontro a fine mese fra il presidente USA Donald Trump ed il cinese Xi Jinping porterà ad un nulla di fatto nelle relazioni commerciali fra i due paesi. Difficilmente verrà raggiunta una soluzione in tempi brevi.

Per questa serie di motivi la corsa del biglietto verde sarebbe ormai vicina al capolinea. È quanto sostenuto da Morgan Stanley, in previsione di un rallentamento dell’economia americana.

Morgan Stanley, Dollaro Usa previsioni 2019

La corsa del dollaro è ormai destinata ad esaurirsi. È quanto ritengono gli esperti di Morgan Stanley.

Gli analisti della banca d’affari prevedono una economia Usa in rallentamento nei prossimi trimestri. È lecito dunque attendersi un indebolimento del prezzo del biglietto verde.

Tra i motivi alla base della forte crescita del dollaro nel 2018, secondo Morgan Stanley, soprattutto l’aumento degli investimenti a breve termine nel mercato monetario. Non trattandosi di impieghi destinati al lungo periodo, in previsione di un indebolimento dell’economia statunitense, sarà estremamente probabile assistere ad una inversione del trend.

Il report della banca sottolinea inoltre come una volta esauriti gli effetti derivanti dagli stimoli fiscali, l’economia americana attraverserà una nuova fase di debolezza che colpirà, in negativo, le quotazioni del dollaro.

A conferma di ciò, le ultime indiscrezioni provenienti dalla Fed. La banca centrale statunitense sarebbe intenzionata a modificare il programma di rialzo dei tassi, un ulteriore “tassello” che va nella direzione di un indebolimento del biglietto verde.

Nel frattempo alla fine dell’ultima sessione Usa, la coppia EUR/USD è stata scambiata in calo dello 0,72% a 1,1371.

Ribassi per la moneta unica rispetto alla Sterlina Inglese dello 0,18% a 0,8890. In diminuzione, dello 0,6%, anche la coppia EUR/JPY a 128,11.

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