È iniziata decisamente maluccio la settimana borsistica del Monte dei Paschi di Siena, banca duramente colpita nelle vendite fin dai primi momenti di apertura di Piazza Affari. L’azione è stata infatti congelata al ribasso e l’andamento così negativo ha dimostrato, secondo gli analisti, che non è stato sufficiente lo stop alle vendite fissato dalla Consob con la finestra temporale a tre mesi. L’istituto di credito ha infatti chiuso la sua tremenda giornata con un sonoro -8.4% a 0.285 di valore, un importo che non si discosta molto dal minimo storico di 0.265 che era stato toccato lo scorso 7 luglio.
Si tratta di una situazione molto delicata, soprattutto in vista della settimana cruciale che il Monte dei Pachi sta vivendo, assieme a tutto il panorama bancario del nostro paese. Venerdì prossimo l’Eba, ovvero l’Autorità Bancaria Europea si pronuncerà infatti sui risultati dello stress test che ha condotto su 53 maggiori gruppi bancari di tutta Europa, fra i quali vi è il Monte dei Paschi.
Secondo le previsioni, l’istituto di credito potrebbe l’essere l’unica banca nel nostro paese a dimostrare un deficit di capitale se la prospettiva interessasse un andamento negativo dell’economia e dei mercati in condizione di stress test. Per questo motivo il ministro dell’Economia Padoan e il governatore Visco hanno deciso di porre fine alle tante polemiche che hanno interessato la difficoltà di sistema e chiesto di concentrarsi su aspetti più lungimiranti e ad ampio spettro di azione.
Ciò che conta è, al momento, liberare le sofferenze come richiesto espressamente dalla Bce in una lettera indirizzata alla banca toscana e il governo sembra avere pronto un piano che le permetterà di svalutare i crediti di minore valore e di dedicare gli alti ad un eventuale acquisto da parte del fondo Atlante, quindi di cartolarizzarli con un prestito ponte di JP Morgan per essere immessi nel mercato con la garanzia dello stato.
L’estate si propone quindi densa di impegni per il Monte dei Paschi, che attende l’evolversi dell’aumento di capitale. Gli stress test potrebbero infatti mettere in risalto la necessità di rafforzare il patrimonio e la soluzione proposta dall’Europa si scontra come è accaduto nel caso di altre banche in difficoltà con la poca attenzione e lo scarsissimo coinvolgimento degli investitori, mentre l’intervento dello stato si propone come l’unico spiraglio al quale la banca può rivolgersi per sperare in un importante quanto vitale consolidamento della sua attività.