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Petrolio prezzi, trend ribassista in atto

Il petrolio in calo generalizzato sui mercati ed ai minimi da aprile. Si acuiscono le tensioni in vista della riunione Opec in programma per il fine settimana. Ad influire sulle quotazioni e sul trend ribassista in atto anche la questione relativa ai dazi commerciali con la Cina.

Petrolio Opec tensioni

I prezzi del petrolio in forte calo nelle ultime sedute sui mercati a seguito delle tensioni che si registrano all’interno dell’Opec. Venerdì è in programma l’atteso vertice tra i produttori di greggio. Da una parte Russia e Arabia Saudita sarebbero decise a chiedere un aumento della produzione giornaliera, dall’altra il Venezuela, l’Iran e l’Iraq nettamente contrarie alla proposta.

Una serie di problematiche che influenzano le quotazioni di inizio settimana del greggio, ai minimi da due mesi a questa parte.

A Vienna il prossimo venerdì 22 giugno avrà inizio un importante meeting che preoccupa gli investitori, viste le dispute in atto tra gli stessi paesi Opec e quelli esterni al cartello con cui precedentemente era stata raggiunta una intesa.

A forte rischio l’equilibrio che si era riusciti a raggiungere fra tutte le parti dopo anni di dispute e divisioni.

Arabia Saudita e Russia sarebbero favorevoli ad aumentare le quote di produzione a partire dal prossimo mese di luglio. Non troverebbero però d’accordo Iraq, Iran e Venezuela.

Nel dettaglio, i sauditi vorrebbero proporre un aumento fino a 1 milione di barili al giorno e la Russia spingersi oltre, a 1.5 milioni di barili. Una serie di proposte per le quali si attende il veto di altri importanti produttori e dunque il meeting in territorio austriaco si preannuncia elettrizzante.
A preoccupare gli analisti anche la questione dazi, con Pechino pronta a tassare il greggio proveniente dagli Stati Uniti, a seguito dei 50 miliardi di dollari imposti dal presidente Donald Trump sulle importazioni dalla Cina.

Petrolio quotazioni

Nel frattempo i prezzi del petrolio hanno iniziato un nuovo trend ribassista, perdendo nelle ultime sedute circa il 10 per cento dai massimi registrati lo scorso maggio.

Gli analisti sottolineano come la situazione stia sfuggendo di mano ed i prezzi della materia prima proseguiranno nella discesa se l’Arabia Saudita e la Russia non troveranno un’intesa con gli altri produttori.


Nel frattempo sui mercati il prezzo del Brent è in calo dello 0.53 per cento a 73.05 dollari al barile ed il WTI in ribasso dell’1.58 per cento a 64.03 dollari.

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