Il cambio Euro Dollaro si porta distante dal livello 1,2 a seguito dell’esito delle elezioni in Germania e dunque si intravede una dinamica ribassista delle quotazioni. Quotazioni del petrolio in rialzo dopo che il ministro degli Emirati Arabi, Suhail al-Mazroue, ha espresso soddisfazione per la risposta dei mercati a seguito dell’accordo siglato lo scorso anno.
Euro Dollaro cambio in discesa
Nelle ultime ore il rally dell’Euro sul Dollaro sembra aver esaurito la sua spinta scendendo sotto la quota di 1,18.
Un andamento negativo che dunque conferma la previsione ribassista degli analisti emersa a seguito del risultato delle elezioni in Germania.
Secondo gli esperti la discesa fino ai minimi raggiunti la scorsa settimana a 1,1862, può far intravedere una ulteriore flessione a 1,1838, toccando così i minimi da metà mese.
La vittoria della Merkel non ha convinto e dunque il “Super Euro” si prende una pausa di riflessione, anche perché i timori del mercato sono cresciuti dopo che gli investitori prevedono difficoltà nella composizione del nuovo governo di Berlino, con inevitabili ripercussioni sul cambio Euro Dollaro.
Al momento sui mercati il rapporto EUR/USD è in lieve rialzo dello 0,04 per cento a quota 1.1850.
Petrolio: quotazioni in rialzo
L’Opec il prossimo mese di novembre valuterà se prorogare i tagli nel 2018, eventualmente coinvolgendo anche altri paesi. Le parole del ministro del Petrolio degli Emirati Arabi, Suhail al-Mazroue, hanno dato vigore ai prezzi del greggio, con le quotazioni del Brent salite ai massimi dal mese di marzo.
Il ministro ha inoltre messo in risalto come il mercato si sia bilanciato dopo l’intesa siglata lo scorso anno a Vienna sulla riduzione dell’output.
Suhail al-Mazroue ha reso noto che nel corso del prossimo vertice Opec di novembre si andrà a valutare se estendere ulteriormente i tagli alla produzione e nel caso se coinvolgere anche altri produttori. Libia, Iran e Nigeria potrebbero quindi rientrare in questo nuovo accordo.
Ricordiamo che alla fine del 2016 i più importanti produttori mondiali di greggio hanno raggiunto l’intesa di ridurre l’output di circa 1,8 milioni di barili al giorno, inizialmente per un periodo di sei mesi, per poi ottenere una nuova proroga fino a marzo del 2018.
Al momento sui mercati internazionali il prezzo del Brent è in rialzo dello 0,01 per cento a 59.02 dollari e il WTI è in lieve flessione dello 0,17 per cento a quota 52.13 dollari al barile.