Tempi duri per l’azienda Samsung, che ha visto chiudere gli utili netti del terzo trimestre dell’anno con una netta perdita del -17%, pari ad un capitale di 4.400 miliardi di won o di 3.9 miliardi di dollari. Il prezzo da pagare va ovviamente ricercato nella disastrosa opera di vendita del modello Galaxy Note 7, scoppiato in mano di molti utenti quindi prontamente ritirato dal commercio e non più prodotto.
Il danno aziendale è stato immenso, non solo in termini di sicurezza degli utenti che chiede di essere messa al primo posto, ma per quanto riguarda l’immagine aziendale, il tempo speso nella progettazione, nella distribuzione e nella creazione delle campagne pubblicitarie. L’assemblea dei soci del colosso ha quindi approvato la nomina del vice presidente Lee Jae-yong, figlio del presidente Lee Kun-hee e ultimo esponente della famiglia fondatrice del marchio. La volontà è di permettere di acquisire le responsabilità formali su quanto accaduto secondo quanto diramato da una nota comunicativa della stessa azienda.
Andamento titolo Samsung in Borsa
Samsung : scenari futuri
Samsung, colosso sudcoreano e leader internazionale nella diffusione degli smartphone ha quindi comunicato che le attività impegnate nel comparto mobile interessano ‘solamente’ 100 miliardi di Won, quindi 88 milioni di dollari nel loro complesso. Si tratta di una buona fetta di ricavi, che nel 2015 si erano assestati a 2400 miliardi di won. L’intento è di non sminuire la forza e la reputazione del brand, che nel paese della Corea del Sud è considerato un vero e proprio impero, impegnato su fronti diversissimi e contrassegnato da uno strapotere avvallato anche dalle istituzioni.
Le vendite globali del gruppo sono però scese a quota 47.800 miliardi di won, quindi 42 miliardi di dollari, un segnale che dimostra come ‘l’incidente’ del Note 7 possa avere intaccato la buona reputazione del brand, magari non in terra natia, ma sicuramente in tutti gli altri stati del mondo.
