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Petrolio prezzi 2019 rivisti al ribasso

I prezzi petrolio rivisti al ribasso nel 2019 dai principali analisti. Goldman Sachs e JP Morgan hanno tagliato l’outlook sulle quotazioni per il nuovo anno sia del WTI che del Brent.

Petrolio previsioni 2019

Una buona parte degli esperti ha abbassato le stime sulle quotazioni del petrolio per il 2019. Fra questi gli analisti di Goldman Sachs che hanno previsto per il WTI un valore intorno ai 55 dollari per il nuovo anno a fronte dei circa 65 dollari in precedenza attesi.

Ribassi anche per il Brent, con previsioni a 62 dollari rispetto ai 70 dollari dell’ultima rilevazione.

La discesa dell’oro nero nel 2019 proseguirà anche secondo JP Morgan. Nei giorni scorsi la banca Usa ha sottolineato che se l’OPEC non estenderà i tagli, i prezzi proseguiranno sulla scia dei ribassi.

Il comparto ha iniziato il nuovo anno registrando una debolezza diffusa a seguito delle stime degli osservatori su un possibile rallentamento dell’economia mondiale, come peraltro si evince dagli ultimi dati macroeconomici provenienti dalla Cina, in cui il settore manifatturiero è risultato in forte rallentamento.

Petrolio, eccesso di offerta

Un trend ribassista che continuerà ancora nel breve termine malgrado l’OPEC ed i produttori esterni al cartello abbiano deciso a dicembre di tagliare l’output di greggio.

Il timore per un’offerta eccessiva manterrà deboli le quotazioni e l’unica mossa per modificare l’attuale tendenza di mercato, è ridurre ulteriormente la produzione.
Il 2018 d’altronde si è chiuso con un evidente campanello d’allarme: il petrolio ha registrato il primo ribasso annuale degli ultimi 3 anni. I prezzi del Brent sono scesi di oltre il 20 per cento mentre il Wti ha perso circa il 25 per cento.

Alla base di ciò l’offerta di petrolio che è continuata ad aumentare malgrado le sanzioni Usa all’Iran. Il motivo è evidente: otto Paesi sono stati esentati e tra questi c’è la Cina, uno dei principali partner di Teheran.

Ad inizio 2018 il Brent veniva scambiato a 68 dollari e raggiungeva il picco massimo di 86 dollari i primi di ottobre. Nel giro di due mesi tutto cambiava, in concomitanza con l’entrata in vigore delle citate sanzioni contro l’Iran. Il greggio a fine dicembre era scambiato a 50 dollari, ben il 40 per cento in meno rispetto ai massimi dell’anno.

Per il 2019 gli analisti ritengono che proseguirà la fase di incertezza per le quotazioni dell’oro nero.

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