HomeMaterie primePetrolio, prezzi e previsioni rialziste per la fine 2018

Petrolio, prezzi e previsioni rialziste per la fine 2018

La diminuzione dell’offerta di petrolio farà aumentare i prezzi. È quanto sostenuto dagli analisti sulla scia degli ultimi rialzi nei mercati delle materie prime. Le quotazioni rimarranno elevate per diverse ragioni.

Petrolio previsioni

Le sanzioni ufficiali all’Iran stanno continuando a spingere in alto il prezzo del petrolio. Sono entrate in vigore lo scorso 8 agosto, impedendo a Teheran, tra l’altro, l’acquisto di dollari e metalli preziosi.

Dal prossimo 5 novembre diverrà esecutivo anche un secondo pacchetto tramite cui si andranno ad azzerare le esportazioni di petrolio del paese.

In previsioni di ciò, gli analisti sottolineano che è lecito attendersi un aumento dei prezzi del greggio, pur con gli attuali alti livelli di produzione dello shale oil americano.

I più bassi investimenti nel settore sono un altro fattore che potrebbe ridurre l’offerta di oro nero nel prossimo futuro.

Nel dettaglio, nell’ultimo report degli analisti di BNP Paribas, viene evidenziato come il greggio da circa 6 mesi viene quotato a oltre 70 dollari al barile, con la produzione statunitense in continua espansione e con i paesi Opec essere riusciti a riequilibrare il mercato. Per questa serie di motivi un’offerta insufficiente al momento appare piuttosto remota.

Gli esperti della banca parigina sono però d’accordo con le stime pubblicate qualche settimana fa dalla società WT. Quest’ultima ha lanciato un campanello d’allarme sui più bassi investimenti delle aziende nelle divisioni “esplorazione e produzione” di gas e petrolio. La più ovvia conseguenza sarà una diminuzione dell’offerta.Nel 2017 gli investimenti nel settore sono aumentati del 4 per cento mentre per quest’anno sono previsti in ulteriore crescita (+5 per cento).

Negli anni a venire una diminuzione degli impieghi porterà ad una riduzione dell’output di greggio.

Ricordiamo che i prezzi del Brent da 110 dollari nel 2014 sono crollati a 30 dollari nel 2016 in concomitanza di una flessione di quasi il 50 per cento degli investimenti nelle divisioni gas e petrolio.

Domanda petrolio e quotazioni

L’Agenzia internazionale dell’energia (AIE) ha stimato una ulteriore crescita della domanda globale di petrolio ad oltre 101 milioni di barili al giorno nel 2019 rispetto ai circa 98 milioni del 2018, entrambi su base trimestrale.

A soddisfare la domanda in aumento saranno soprattutto lo shale oil americano e l’eccesso di produzione saudita (e della Russia).

 

Al momento sui mercati il prezzo del Brent è in calo dello 0,09 per cento a 78.02 dollari ed il WTI in ribasso dello 0,07 per cento a 68.94 dollari.

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