HomeMaterie primeIl petrolio torna a crescere nelle ultime settimane, dove può arrivare?

Il petrolio torna a crescere nelle ultime settimane, dove può arrivare?

Il petrolio torna a salire sui mercati dopo il calo delle quotazioni dei giorni scorsi. La produzione dello shale oil e gli ultimi rapporti pubblicati dall’OPEC, secondo gli esperti, continuano a influenzare il prezzo del greggio.

Petrolio prezzi in rialzo

I prezzi del petrolio tornano a crescere dopo una breve fase di flessione che ha portato il greggio a perdere circa il 10 per cento nel giro di poche sedute. Tra i motivi che nelle scorse ore hanno nuovamente spinto al rialzo le quotazioni, gli ultimi dati diffusi dall’EIA, l’agenzia del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, che ha evidenziato un aumento delle scorte di shale oil a un livello però inferiore alle attese degli osservatori.
Nel dettaglio, nella settimana conclusa alla fine della prima decade di febbraio, la produzione degli Stati Uniti è risultata in crescita di 1,8 milioni di barili al giorno toccando una quota di 422,1 milioni di barili.

Il mercato in realtà si attendeva un rialzo maggiore, pari a 2,7 milioni di barili al giorno. La ripresa delle quotazioni di petrolio è stata però sostenuta anche dalle ultime dichiarazioni di Khalid al-Falih, il principale esponente saudita per l’Energia.

Il ministro ha infatti reso noto che tutti i paesi OPEC ed esterni al cartello, firmatari dello storico accordo nell’ultima convention di fine novembre, rispetteranno per tutto il 2018 i tagli previsti.

L’Agenzia internazionale dell’energia nel frattempo ha comunicato di aver rivisto leggermente al rialzo le stime sulla domanda di oro nero su scala globale Aumentano però le preoccupazioni di una parte degli analisti, per una crescita repentina della produzione di shale oil americano nel corso del 2018. Secondo alcuni osservatori, un tale incremento consentirebbe agli USA di superare Arabia Saudita e Russia, divenendo già da quest’anno il principale produttore al mondo di greggio.

Petrolio previsioni 

Dallo scorso settembre le quotazioni di oro nero sono aumentate del 45 per cento malgrado nell’ultimo periodo il prezzo ha registrato una contrazione di circa il 10 per cento. Una parte degli esperti ha messo in risalto che nelle scorse settimane è cresciuta l’esposizione degli investitori in Etf e fondi.

È dunque molto probabile che si assisterà ad oscillazioni al ribasso del prezzo della materia prima.

Al momento sui mercati il prezzo del Brent guadagna lo 0,43 per cento a quota 65.12 dollari mentre il WTI aumenta dello 0.78 per cento a 62.03 dollari al barile.

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