HomeMercatiMiFID 2: a che punto siamo in Europa?

MiFID 2: a che punto siamo in Europa?

Con l’entrata in vigore della nuova Direttiva MIFID 2 dobbiamo domandarci a che punto siamo in Europa e quali saranno le conseguenze e gli impatti che la Direttiva avrà sul sistema finanziario e sul modo di operare degli intermediari bancari, finanziari e sui consumatori del credito?

A partire dal 3 gennaio 2018 è entrata definitivamente in vigore la nuova MIFID 2, la normativa europea che disciplina i servizi di investimento, il cui obiettivo del Legislatore dovrebbe essere quello di offrire una maggior protezione ad investitori e risparmiatori.

In qualità di Direttiva della Commissione europea, la MIFID 2 richiede il recepimento e l’entrata in vigore all’interno del quadro normativo dei vari Stati membri dell’Unione europea (UE).

A che punto siamo in Europa a livello di recepimento della MIFID 2? Attualmente MIFID 2 è stata implementata da undici stati membri dell’Unione Europea, mentre gli altri diciassette non hanno provveduto a recepire la Direttiva a livello legislativo nazionale. Ciò potrebbe comportare il rischio di essere sottoposti a procedure di infrazione da parte della Commissione Europea.

Questa guida si propone di fornisce un framework interessante sul recepimento della MIFID 2 a livello comunitario con particolare riguardo a capire quali sono gli obiettivi, impatti e gli intenti riformistici che si propone l’UE.

MIFID 2: a che punto siamo in UE?

Ecco di seguito in mappa l’elenco dei membri che hanno recepito completamente la MIFID 2, la nuova Direttiva europea sui servizi finanziari, che sarebbe dovuta entrare in vigore lo scorso anno, ma è stata resa operativa in ritardo dal 3 gennaio 2018.

Come si può visionare dalla mappa sotto riportata: Regno Unito, Cipro, Germania e Italia sono gli unici Stati Membri dell’Europa che sono in regola d hanno completamente recepito a livello normativo nazionale la MIFID 2.

Malta, Paesi Bassi e Bulgaria, ad oggi, sono quelli che non hanno comunicato lo stato di recepimento della MIFID 2 all’interno del quadro legislativo nazionale.

L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) in merito allo stato dell’arte del recepimento della MIFID 2 a livello comunitario ha fornito interessanti chiarimenti che occorre analizzare.

In primis, tutte le informazioni che ESMA fornisce ai cittadini ed alle imprese della Comunità UE fornisce interessanti informazioni su cosa c’è effettivamente da attendersi dall’implementazione della MIFID 2 all’interno del mercato unico europeo.

La MIFID II tocca molti aspetti interessanti tra cui: la consulenza, la commercializzazione dei prodotti finanziari e le informazioni sui costi dei servizi bancari e creditizi.

La Direttiva MIFID 2 per gli investitori ad oggi si propone i seguenti obiettivi di

  • fornire maggiore trasparenza sui prezzi e sui costi strumenti finanziari sia prima che dopo la loro negoziazione, ciò comporta per i Broker e gli intermediari di rendere note queste informazioni al cliente almeno una volta all’anno,
  • a livello comunitario ci si attende di incrementare il controllo ed il   monitoraggio sui prodotti di investimento distribuiti in Europa,
  • attribuisce nuovi poteri alle Autorità nazionali per monitorare gli strumenti finanziari e i prodotti finanziari che vengono commercializzati all’interno del mercato unico dell’Europa,
  • possibilità di porre delle “restrizioni” o vietare la commercializzazione di prodotti e servizi finanziari e/o di investimento che non rispondono a determinate caratteristiche di trasparenza,
  • “targettizzare” la clientela in investitori al dettaglio o investitori professionali ai fini della divulgazione e segnalazione delle informazioni da parte dei fornitori dei servizi,
  • garantire la best execution da parte dei fornitori dei servizi finanziari e di investimento alla clientela, dimostrando che l’ordine di investimento viene eseguito nelle migliori condizioni di mercato,
  • obbligo da parte dei consulenti finanziari di consigliare prodotti e servizi finanziari e di investimento in base allo loro esperienza, conoscenza, obiettivo e profilo di rischio/rendimento della clientela,
  • aumento della trasparenza dei costi sui servizi di investimento dato che gli intermediari finanziari (Banche, SGR, SIM, etc.) dovranno d’ora in poi essere più trasparenti sulle condizioni economiche e sulle commissioni pagate dai clienti,
  • obbligo di inviare al cliente informazioni dettagliate su tutti i costi e gli oneri relativi agli strumenti finanziari e ai servizi accessori (quali ad esempio la consulenza),
  • il cliente, valutando gli oneri economici applicati, sarà in grado di fare una valutazione certosina sulla convenienza economica del progetto di investimento (rapporto benefici economici/costi).

MIFID 2 e crescita dell’industria del risparmio: Report studio della Excellence Consulting

A seguito dell’entrata in vigore della nuova normativa MIFID 2, secondo uno studio della Excellence Consulting da oggi ai prossimi 5 anni l’industria del risparmio potrebbe vedere crescere il suo fatturato totale con una più efficiente ed efficace capacità del comparto nel rispondere alle esigenze della clientela, con maggiori ricavi stimati di 3,5 miliardi di euro ogni anno.

L’impulso alla generazione di nuovi introiti per l’industria del risparmio potrà derivare da una nuova offerta di prodotti alternativi (hedge fund, private equity, real estate, etc.) per i clienti privati e professionali.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Consigliati

Da leggere

Piattaforme trading online: elenco delle migliori 2022

0
Come scegliere le migliori piattaforme di trading online? Per svolgere il trading online, occorre affidarsi a piattaforme serie e rinomate, al fine di non...