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Continua il declino improvviso del petrolio

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Il Petrolio cade, però i vari analisti e agenzie prevedono un aumento della domanda. Ma se l’approvvigionamento continuerà ad aumentare, anche grazie a risorse come lo shale, dovremmo aspettarci un ribasso di questo mercato?

Il Petrolio sta continuando misteriosamente a scendere dopo un rally sorprendente che ci fu nella prima metà della settimana scorsa. Soltanto qualche giorno fa infatti, il WTI aveva rotto al rialzo la soglia dei 50 dollari al barile, per poi invertire ed andare addirittura sotto la soglia dell’importante resistenza, poi diventata supporto, dei 47 dollari al barile. Ne parlavamo proprio qualche giorno fa.

Anche il brent è in fase di declino, in quanto è crollato prontamente sotto i 50 dollari. Nemmeno il dollaro statunitense, debolissimo, è riuscito in qualche modo a sostenere questa caduta del petrolio, e da questa correlazione possiamo evincere che il crollo è importante e da tenere molto sotto controllo.

L’eccesso di offerta di Petrolio perdurerà quindi anche nel 2016, che si prospetta un anno ottimo per shortare le materie prime, che con grande probabilità continueranno a scendere come hanno fatto in questo 2015.

La richiesta di domanda sta rallentando ai massimi degli ultimi 5 anni tra i membri dell’OPEC, che stanno comunque creando petrolio a dei livelli mai visti negli ultimi anni. La IEA (Energy Agency of Energy) ha affermato le congetture circa la grande produzione da parte dell’OPEC, nonostante i prezzi siano in declino.

La IEA, ha affermato in un report mensile che la domanda di petrolio crescerà di 1.21 milioni di barile al giorno nel 2016, al ribasso quindi di 150k BAG (Barili al Giorno) dalle previsioni del mese scorso.

“Un previsto marcato rallentamento della crescita della domanda il prossimo anno e l’arrivo previsto di ulteriori barili iraniani – che le sanzioni internazionali dovrebbero alleviare – dovrebbe contribuire nel mantenere nel mercato un eccesso di offerta fino al 2016”, ha detto la IEA, che ha sede a Parigi.

L’Organizzazione dei paesi esportatori del petrolio, ha aumentato la fornitura in settembre da 90.000 barili al giorno a 31,72 milioni di barili al giorno, secondo le stime dell’AIE.

Mentre la Cina si avvicina agli Stati Uniti come il più grande importatore di petrolio greggio del mondo, la domanda da raffinatori privati di scorte di petrolio a buon mercato dovrebbe mantenere importazioni a livelli record dopo una importante oscillazione nel terzo trimestre. Nonostante la crescita più lenta negli ultimi mesi, la domanda di greggio è prevista per rimanere in buona salute.

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