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Sterlina e Rischio Hard Brexit

Che ne sarà della Brexit? Quali i rischi sulla Sterlina e sull’Euro? L’uscita di un paese della Comunità Europea dall’UE non era di certo stata ben considerata dai fondatori, ma, oggi, risulta essere un’operazione molto complessa, tanto che la situazione britannica rischia di creare una situazione di crisi generale per tutti i paesi dell’Eurozona.

La Brexit londinese sembra non avere una data certa, troppi compromessi da raggiungere ma, soprattutto, una situazione politica interna che risulta non avere le idee chiare sugli effetti che potrebbe avere per l’economia interna. Ma, cosa succederà se non si arriverà ad una soluzione definitiva? Scopriamolo in questa guida dedicata.

Hard Brexit: che cosa significa?

Tutte le interrogazioni parlamentari hanno portato ad una cassazione delle proposte della Premier Theresa May. I vertici del Parlamento Europeo da tempo parlano di una Hard Brexit, un’uscita coercitiva effettuata dall’Unione Europea in virtù del referendum del 23 giugno 2016.

Il termine “Hard Brexit” nasce a seguito di una recente conferenza del partito conservatore inglese a Birmingham, occasione in cui il neo Primo Ministro May ha mostrato una posizione più rigida sull’uscita del Inghilterra dall’Unione Europea.

Gli effetti “Hard Brexit” saranno devastanti e potrebbero riflettersi su tutte le economie nazionali dell’Europa. La moneta che certamente accuserà il colpo più duro sarà la sterlina.

Hard Brexit: Accordo non raggiunto

Il problema del mancato accordo non è esclusivamente un problema della Comunità Europea, ma risulta originato dalla mancanza di coesione delle forze politiche interne. Le bocciature delle proposte arrivano non solo dalle forze di opposizione, ma anche da coloro che fanno parte della maggioranza.

L’unione doganale

Il punto su cui non si raggiunge l’accordo è l’unione doganale, non dell’Inghilterra con la stessa Europa, ma con con l’Irlanda del Nord e del Sud. Un fattore economico da non sottovalutare dato che per secoli è stato un motivo di duri conflitti. Oggi, non è possibile dimenticare quello che è stata la storia delle due nazioni e, per questo motivo, la Brexit deve essere opportunamente valutata.

Hard Brexit: Scadenze prorogate

L’uscita era stata fissata per il 23 marzo, data che ha avuto un primo slittamento al dodici aprile e uno successivo al 31 ottobre. L’Inghilterra ha ora sei mesi per far chiarezza tra le volontà interne, trovare un accordo, prima di massima e poi accurato e presentarlo al Parlamento europeo per definire i punti fondamentali per l’uscita economica dall’UE.

Hard Brexit: Dissidi politici

Il problema è esclusivamente politico: la frammentazione delle idee e delle opinioni è tale che non ci sia unità né tra i partiti di forze diverse, né all’interno della maggioranza. Se non si è raggiunto un compromesso fino ad oggi, difficilmente si raggiungerà un accordo nei prossimi mesi, a meno che non si vada a nuove elezioni. Devono essere i cittadini a dare inizio al cambiamento e a spingere verso la soluzione più utile e conveniente per il loro paese.

Hard Brexit: Uscita senza accordo, passaggio obbligato

Secondo la situazione attuale sembra che l’Hard Brexit sia un passaggio obbligato. È una soluzione della controversia che non verrà scartata, ma anzi organizzata come soluzione alternativa al mancato accordo. Ma, se accadesse, cosa succederebbe alle borse europee? Quali sarebbero le conseguenze sulle valute della Sterlina e dell’Euro? Quali sarebbero le conseguenze?

Sterlina ed effetti dell’Hard Brexit: quali disastri economici?

Il sistema di interscambio monetario è così intrecciato che non è possibile una separazione netta.

Oggi, i mercati finanziari, economici e produttivi si basano sul rapporto di cambio della Sterlina e della moneta unica.

In caso di uscita forzata l’interscambio non sarebbe regolato e si creerebbero effetti a catena che porterebbero ad una crisi mai vista in Inghilterra.

Il problema si rifletterebbe in campo economico, finanziario ma soprattutto negli investimenti privati e pubblici.

Alcuni ipotizzano disastri alimentari, economici e bancari, che porterebbero la popolazione inglese sul baratro del fallimento.

In questa situazione, la sterlina subirebbe una perdita nello scambio, perdendo valore d’acquisto.

Dall’andamento dei mercati monetari si comprende come l’Hard Brexit non è accettabile né dal paese uscente né tanto meno dai paesi europei.

La situazione è così delicata che non è possibile prevedere l’andamento dei mercati.

Certo è che anche la situazione congiunturale europea vive in un momento di affaticamento: la situazione è delicata, l’andamento di crescita è rallentato, soprattutto nel campo dell’industria automobilistica.

Il rischio di un eventuale blocco potrebbe portare al fallimento di diverse realtà presenti sul Vecchio Continente.

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