HomeMercatiGli Stati Uniti ripartono con dei dati sull'occupazione stratosferici

Gli Stati Uniti ripartono con dei dati sull’occupazione stratosferici

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Il rapporto sul lavoro di gennaio non è solo una buona notizia. Questo rapporto segna un cambiamento epocale nel mercato del lavoro, in cui la classe media e la classe operaia stanno finalmente ricominciando ad andare avanti.

Delle forze cicliche stanno cominciando a inclinare la crescita del potere di acquisto verso l’estremità inferiore della distribuzione del reddito. Questo è in contrasto con i precedenti trend nel ciclo, quando molte di quelle stesse forze si sono inclinate verso l’estremità superiore della distribuzione del reddito. Storicamente, quando il mercato del lavoro si stringe, la distribuzione del reddito si comprime, e la crescita degli stipendi tende ad essere più forte nella parte inferiore della scala.

I dati

La relazione sul lavoro di gennaio da parte del Bureau of Labor Statistics, era piena di buone notizie sia per i lavoratori che per i non lavoratori che sono in cerca di un lavoro. Non erano solo i 257.000 posti di lavoro aggiunti durante il mese a fare scalpore tra gli investitori, numero che era un pò al di sopra delle aspettative. Ma è anche stata la revisione al rialzo dei mesi precedenti: +329.000 posti di lavoro nel mese di dicembre e un epocale +423.000 nel mese di novembre. E’ stato importante anche il dato su il profitto dei lavoratori espresso in guadagni orari medi, 0.5% dopo un lieve calo nel mese di dicembre. Ciò ha consentito un aumento in un anno del 2,2%, che è un buon risultato considerando che i prezzi al consumo sono aumentati solo dello 0,8 % nel corso dell’anno, fino a dicembre.

La notizia migliore di tutti potrebbe essere stata l’aumento della forza lavoro. Leggermente più di 1 milione di persone sono entrate nel mercato del lavoro, nel senso che erano o lavoravano o in cerca di lavoro. Questa marea di persone nel mercato del lavoro ha spinto il tasso di disoccupazione un pò verso l’alto, al 5,7 per cento dal 5,6 per cento. Ma non è necessariamente una cosa negativa. Infatti, per far sì che questa espansione economica continui, sempre più persone che sono state in disparte negli anni, avranno bisogno di rientrare nel mercato del lavoro, e non tutti potranno trovare un lavoro subito.

Secondo Spriggs, il capo economista della AFL-CIO, dei salari più elevati sarebbero cruciali per attrarre la gente di nuovo nel mercato del lavoro. “Penso che abbiamo un problema, perché siamo andati così a lungo senza un movimento dei salari che non stiamo ottenendo un aumento del tasso di partecipazione della forza lavoro”, ha detto Spriggs. Ora, con i salari che stanno man mano aumentando, stiamo ottenendo un barlume di miglioramento: la BLS ha detto che il tasso di partecipazione alla forza lavoro è salito nel mese di gennaio, al 62,9 per cento dal 62,7 per cento di dicembre.

Ci trovavamo al 66 per cento, prima della recessione del 2007-09. Adesso si può certamente continuare a migliorare.

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