Le borse cinesi si aprono all’occidente e lo fanno con la decisione di Pechino di collegare le Borse di Shenzhen e Hong Kong. Si tratta di una decisione che segue il lancio fra la piazza di Shanghai e la stessa Hong Kong e di un tassello che era atteso dai mercati internazionali. Gli investitori e gli operatori potranno infatti vedere aprirsi una breccia sui mercati a sud della Cina senza dovere passare fra intermediari locali oppure ottenere il via libera di Pechino. La decisione mira quindi a snellire un sistema finanziario in direzione straniera e la notizia della connessione è stata resa nota dal premier cinese Li Keqiang nei giorni scorsi.
Secondo il capo di stato, il legame fra le piazze finanziarie può indurre la Cina a migliorare la sua apertura verso l’occidente e favorire la sua introduzione nel mercato finanziario con orientamento alla globalità . Il debutto del legame avverrà secondo previsioni entro al fine dell’anno in corso al termine di preparativi che interesseranno il comparto economico e quello informatico.
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Cosa cambierà per gli investitori stranieri?
Di base le azioni quotate dalle borse a sud della Cina potranno essere contrattate direttamente e questo è il primo cambiamento di rilievo. Si tratta di un listino che attirerà soprattutto investitori operanti nell’high tech e nelle start up che, a conti fatti, sono le realtà che interessano le società e gli investitori internazionali. Alla fine dei conti Shanghai e Shenzhen unite diverranno la seconda borsa e piazza finanziaria del mondo con una forza di capitalizzazione che raggiungerà i 7400 miliardi di dollari e gli esperti hanno quindi parlato di ‘Shenzhen Link’, una scelta che da tempo era attesa dal mercato e che ora si sta traducendo in realtà con beneficio delle imprese cinesi e dello stesso governo statale.